Letteralmente, l’economia dei “lavoretti” (gig) che assume nuova forma e ampiezza con la digitalizzazione e si sviluppa principalmente in due modi: il “Crowdwork”, che si svolge direttamente sulle piattaforme informatiche (CrowdSource, CrowdFlower,…); il “Lavoro a chiamata via piattaforma” (Uber, Foodora,…).

In Svizzera, secondo un sondaggio, il 18% degli intervistati lavorerebbe anche in questo ambito, per lo più come attività accessoria. Tuttavia, già il 3,5% ricaverebbe da queste attività più della metà del suo reddito. E non si tratta solo di giovani: il 25% ha meno di 25 anni, ma il 14% ne ha dai 55 in su.

Per facilitare al pubblico profano la sua comprensione, abbiamo elaborato un breve testo d’introduzione alla Gig Economy (GE) basato su pubblicazioni specializzate e suddiviso in quattro capitoletti: 1) Definizione e caratteristiche; 2) Dati statistici sull’ampiezza della GE; 3) Aspetti legali; 4) Ipotesi di regolamentazione e raccomandazioni alle autorità.

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L’8 febbraio 2018 si è svolto il primo workshop tra G&S e i rappresentanti dei Movimenti politici giovanili nell’ambito del progetto intergenerazionale dedicato al fenomeno emergente della Gig Economy o Economia dei lavoretti.

I lavori hanno permesso soprattutto ai giovani di porsi anche personalmente di fronte al fenomeno e di discutere e decidere assieme quali problematiche approfondire ulteriormente. Dai lavori sono scaturiti elementi interessanti e una visione differenziata del fenomeno…. Continua a leggere

È spesso confrontato con anziani che hanno problemi motori. Come vivono le loro difficoltà? Vivere da soli non comporta troppi rischi?

“Lavoro da sette anni all’ospedale Civico di Lugano, sono attivo in Consiglio comunale a Lugano, e sono presidente dell’associazione Ticino&Lavoro, che aiuta i disoccupati residenti a trovare un impiego tramite servizi completamente gratuiti. Nella mia pratica professionale mi confronto ogni giorno con anziani che presentato difficoltà motorie e disturbi dell’equilibrio. Due condizioni che spesso portano a delle cadute con conseguente ricovero in ospedale.

Molti di questi anziani vivono nella loro casa/appartamento soli o con il proprio partner. Abitazioni che spesso presentano barriere architettoniche non indifferenti, quali: scale, gradini, spazi ristretti, ecc. Facendo una mia piccola statistica ho individuato il bagno, quale maggior responsabile delle cadute, con un aumento degli incidenti durante la notte”.

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